Serie A Tim 2018/2019 - SOLO LA SERIE A

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Serie A Tim 2018/2019

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LE PARTITE DI DOMENICA

Champions: Inter e Atalanta. Empoli in Serie B
Ultimi verdetti del campionato: Milan in Europa League, Fiorentina e Genoa salve grazie allo 0-0 del Franchi. A Roma Olimpico e festa per De Rossi, con le reti di Pellegrini, Gervinho e Perotti



ROMA - Nella notte che ha visto l'ultimo saluto di De Rossi alla sua Roma, saluto chiuso con una vittoria giallorossa per 2-1 (Pellegrini, l'ex Gervinho e Perotti), Atalanta e Inter conservano il posto Champions grazie alle vittorie rispettivamente su Sassuolo ed Empoli, condannato alla Serie B in virtù del pari tra Fiorentina e Genoa. Mastica amaro anche il Milan di Gattuso, che si impone contro la Spal ma che non va più in là del quinto posto e quindi dell'Europa League.
Milan, Kessie show. Che rissa a Bergamo!

Il primo gol della serata è quello che permette al Cagliari di andare in vantaggio, Pavoletti e il suo celebre colpo di testa a portare avanti i suoi contro l'Udinese, ma la prima rete pesante è del Milan: Calhanoglu, imbeccato da Kessie, sblocca a Ferrara dopo 18 minuti. Subito dopo un altro gol, ma a Bergamo, ribalta il tavolo Champions: è Berardi, con un destro a fil di palo, a portare in alto in Sassuolo e fuori dai primi quattro posti l'Atalanta, che recriminava per un intervento subito da Ilicic al limite dell'area neroverde sull'azione dello 0-1. Il Milan, a questo punto terzo, "festeggia" con il 2-0 firmato da uno scatenato Kessie, pochi minuti dopo aver dovuto rinunciare a Donnarumma per infortunio, per poi incassare il 2-1 di Vicari.

A Roma, in un Olimpico gremito e commosso per l'ultimo saluto a De Rossi in maglia giallorossa, è Pellegrini con un tiro deviato a portare avanti i suoi sul Parma, mentre a Milano sono protagonisti i portieri (Perisic, Vecino, Brozovic, Nainggolan e Asamoah sbattono uno dopo l'altro contro il muro Dragowski, Handanovic non è da meno quando si tratta di chiudere lo specchio a Caputo nell'unica grande occasione dell'Empoli). L'Atalanta intanto riesce a pareggiare con Zapata, chiudendo sull'1-1 i primi 45': così in Europa League andrebbe l'Inter, mentre a retrocedere in B sarebbe il Genoa condannato dallo 0-0 di Firenze. Ma a Bergamo le notizie non sono finite: mega rissa a fine primo tempo, con le immagini che mostrano tra tutti un diverbio De Roon-Magnanelli, ammoniti, e un Berardi infuriato ed espulso da Doveri.

Spalletti inserisce Keita e dopo sei minuti la mossa paga: bel dribbling del senegalese ai venti metri e destro splendido sul quale neanche il super Dragowski può nulla: ora Inter e Milan in Champions e Atalanta in Europa League, ma solo per qualche minuto: è il Papu Gomez a far volare di nuovo la Dea e a rispedire in basso il Milan, che oltre al danno subisce la beffa del 2-2 ad opera di Fares. L'Udinese intanto pareggia due volte a Cagliari, la prima annullata per offside di Pussetto, la seconda con un cross di Halfredsson che si infila in porta, tanto regolare quanto fortunato.

A Milano Banti assegna un rigore discutibile all'Inter: i nerazzurri hanno un'occasione d'oro per chiudere i conti ma Icardi (che poi esce per Lautaro tra i fischi di San Siro) si fa ipnotizzare da Dragowski, mentre a Bergamo Pasalic appena entrato non fallisce il colpo di testa su assist di uno scatenato Gomez: 3-1 e Champions blindata. L'Udinese va a vincere 2-1 in Sardegna con la rete di De Maio, l'Olimpico vede il gol dell'ancora amato ex Gervinho e quello di Perotti per il 2-1 che dà il via alla festa. E il Milan? Kessie completa la sua giornata super con il penalty che riporta avanti i rossoneri sulla Spal, un 3-2 che basta agli uomini di Gattuso per guardare solo a quello che succede a San Siro, cioè di tutto: Traore pareggia a meno di un quarto d'ora dalla fine, Nainggolan trova il 2-1 in contropiede, D'Ambrosio salva alla disperata sulla porta vuota spedendo il pallone sulla sua traversa, Handanovic esce a valanga su Farias compiendo un miracolo, lo stesso che fa Dragowski su Keita. Ultimo minuto, Perisic segna il 3-1 a porta vuota da centrocampo con Dragowski che era salito in area di rigore dell'Inter ma che viene steso fallosamente da Keita mentre tornava verso la sua porta: Banti va a rivedere l'azione, gol annullato e secondo giallo a Keita, assalto finale che si chiude con un'ultima parata di Handanovic che manda in B i toscani e l'Inter in Champions.
CDS

Torino-Lazio 3-1: l'ultima va a Mazzarri. Festa per Moretti
Nel giorno dell'addio al calcio del difensore granata la squadra di Inzaghi cade sotto i colpi di Iago Falque, Lukic e dell'ex De Silvestri. Inutile il gol di Immobile



TORINO - Finisce il campionato di Torino e Lazio con la vittoria per 3-1 della squadra di Mazzarri grazie ai gol di Iago Falque, Lukic e De Silvestri. Inutile la rete di Immobile, che aveva accorciato le distanze e illuso Inzaghi. Il Toro chiude a 63 punti, settimo, dando l'addio a Emiliano Moretti che lascia il calcio dopo 600 partite fra i professionisti. Per i biancocelesti ottavo posto e una Coppa Italia che salva una stagione conlcusa sotto le aspettative.

Nel campionato degli addii, da De Rossi a Pellissier fino ad Abate e Barzagli, saluta anche Emiliano Moretti, che lascia il calcio dopo 20 anni nei professionisti e 600 presenze (la 600esima proprio oggi). Per lui pronta una nuova esperienza da dirigente nella società granata. Prima dell'inizio della partita, un lungo omaggio tra cori, striscioni ed abbracci dei propri compagni e dei giocatori della Lazio per la commozione e l'emozione del difensore e di tutto lo stadio. Scattata anche la foto di squadra pre gara in 12 e non in 11 con Moretti, inizialmente in panchina, insieme ai titolari. Finito il tributo, si comincia.

Non ci sono obiettivi di classifica ad accendere la partita, né Torino né Lazio si giocano qualcosa. In casa granata c'è però la volontà di chiudere sfondando il muro dei 60 punti, nella Lazio, invece, la curiosità di vedere Bruno Jordao, alla prima da titolare, e i tanti giovani della Primavera (ben 8) che Inzaghi si è portato in panchina e che potrebbero esordire in A. Il primo tempo non regala sussulti, solo uno strappo di Immobile che si fa tutto il campo palla al piede fino all'area senza arrivare al tiro e una conclusione di Ola Aina parata da Proto entrano nella cronaca. Per il resto ritmi bassi e difese che non corrono rischi: Immobile è controllato, Belotti idem con Acerbi (alla 50esima presenza in stagione, nessuno come lui in Serie A) incollato su di lui.
Doppio colpo Toro

Se non si sfonda palla a terra, il Torino si inventa lo schema su rimessa laterale: al 51' la lunga gittata di Ola Aina si trasforma in un assist perfetto per Iago Falque che di prima al volo gira in porta l'1-0. Difesa della Lazio presa alla sprovvista e completamente sbandata anche due minuti dopo in occasione del raddoppio granata. Meite salta Parolo col tunnel e lancia con un passaggio filtrante Lukic, Proto esce a vuoto in scivolata aprendo una prateria al centrocampista granata che in scioltezza appoggia a porta vuota il 2-0. In un attimo s'è infiammata la gara.

Si gonfia l'orgoglio della Lazio, che non ci sta. Prima Immobile fa le prove generali calciando a giro e trovando i pugni di Sirigu, poi lo batte al 66' con un gran diagonale: Parolo imbuca e Ciro - da ex - trova il pertugio giusto tra le gambe di Nkoulou per accorciare le distanze e sbloccarsi finalmente in campionato. Il numero 17 non andava in gol dal 7 aprile scorso contro il Sassuolo (rigore), su azione dalla gara con la Fiorentina al Franchi del 10 marzo e con questa rete entra nella storia della Lazio: è il terzo giocatore a segnare almeno 15 reti in tre stagioni differenti di Serie A con la maglia biancoceleste (dopo Silvio Piola e Giuseppe Signori).

Partita riaperta? No, perché un altro ex, De Silvestri, butta dentro il 3-1 (80') che chiude ogni discorso. Proto era riuscito a superarsi su Zaza, ma non può nulla sulla ribattuta dell'esterno granata che per rispetto, come Immobile, non esulta. Inzaghi regala il debutto al giovane Capanni, fuori il senatore Radu. Dall'altra parte è il momento di Moretti: di nuovo tutti in piedi per applaudire l'ultimo ingresso in campo del 24, che prende la fascia di capitano da Belotti. Negli ultimi minuti ancora un paio di super parate di Proto che anticipano il triplice fischio e la festa del Torino.
Alessandro Menghi
CDS

Sampdoria-Juventus 2-0: Allegri saluta con un ko, Defrel e Caprari letali
Negli ultimi cinque minuti i blucerchiati mettono al tappeto i bianconeri rovinando la festa di addio del tecnico juventino



GENOVA - Non riesce la Juve a regalare ad Allegri l'ultima vittoria sulla panchina bianconera, Max lascia e saluta al Ferraris con una sconfitta. Vince la Sampdoria 2-0, il destro beffardo di Defrel e la punizione gioiello di Caprari in cinque minuti stendono l'armata bianconera. Una partita che per lunghi tratti non ha regalato emozioni ma che ha trovato nel finale il colpo di coda della Samp. Il campionato della Juventus si conclude con 90 punti, sempre prima e mai in discussione. Giampaolo sale a 53, al nono posto.

Nell'ultima sulla panchina della Juventus, Allegri - col nuovo look -, così come aveva annunciato in conferenza stampa, cambia e sperimenta. Se la Sampdoria si affida al sempreverde Quagliarella, premiato prima della partita come migliore centravanti della Serie A, l'attacco bianconero si nutre della freschezza di Kean e Dybala supportata da Cuadrado e dal classe '98 Pereira. In porta gioca Pinsoglio, alla prima stagionale. Ma non c'è lavoro né per lui né per Rafael dall'altra parte, attacchi sterili e intensità da fine anno. Si vede che è una partita che non vale nulla. Mezzora di vuoto che Bentancur prova a riempire con un paio di conclusioni, poi al 34' il solito Quagliarella cerca l'eurogol coordinandosi in mezza rovesciata e mancando di poco la porta: applausi. Il destro a giro di Ramirez dal limite chiude il primo tempo.

Il piglio diverso nella ripresa della Juve si vede subito, il baricentro è più alto e le occasioni per sbloccare il match arrivano con maggiore frequenza. Al 48' la zampata di Kean finisce di poco fuori, stesso esito la botta di Pereira e il pregevole mancino al volo di Dybala, di un soffio sopra la traversa. La Samp risponde col destro deviato di Barreto che dà uno spavento a Pinsoglio. Poca roba, comunque, di palle gol vere e proprie nessuna traccia. Al 78' esce Quagliarella, il capocannoniere del campionato che chiude la stagione con 26 marcature: nell'anno di Cristiano Ronaldo lo scettro di miglior bomber lo prende lui (salvo clamorose sorprese), all'età di 36 anni. Fuori Quaglia, ci pensa Vieira a prendersi la scena, rovesciata larga. Va in buca, invece, il destro sporco di Defrel all'85' che beffa Pinsoglio, spiazzato dalla brutta ma efficace conclusione della punta blucerchiata. E al primo dei quattro minuti di recupero Caprari pennella la punizione del 2-0 finale, un gioiello che lascia di stucco Pinsoglio.
Alessandro Menghi
CDS

LE PARTITE DI SABATO

Bologna-Napoli 3-2: Mihajlovic batte Ancelotti
Una doppietta di Santander e un gol di Dzemaili regalano il decimo posto ai rossoblù, per gli azzurri inutile le reti di Ghoulam e Mertens. Palo di Zielinski



BOLOGNA - Fa festa il Bologna, chiude il campionato con una sconfitta amara il Napoli. Sono bastati due gol di Santander e e una perla di Dzemaili ai rossoblù per conquistare i tre punti che li proiettano al decimo posto in classifica, un traguardo che sembrava utopistico quando in panchina è arrivato Mihajlovic, il grande protagonista della salvezza e ormai diventato l’idolo della curva che per tutta la partita ha cantato a gran voce: “Sinisa resta con noi”. Sfuma invece l’obiettivo di Ancelotti di chiudere la stagione con 80 punti, sprecata nel finale la rimonta firmata nel secondo tempo da Ghoulam e dal solito Mertens, entrato dalla panchina e autore del suo gol numero 109 in maglia azzurra (davanti ha solo Maradona a 115 e Hamsik a 121 fra i bomber della storia del Napoli).
CDS

Frosinone-Chievo 0-0: l'ultima per Pellissier, che emozione
Le squadre già retrocesse si danno appuntamento in serie B. Il capitano clivense saluta la sua carriera da calciatore ed esce tra gli applausi dello Stirpe



Il saluto alla massima serie ma anche l'antipasto della serie B che verrà. Finisce 0-0 Frosinone-Chievo, un match che non aveva niente da dire ad entrambe le squadre aritmeticamente retrocesse. Il momento più bello lo regala Pellissier: il suo saluto da calciatore è accompagnato dagli applausi anche dei tifosi avversari. La bandiera clivense appende le scarpette al chiodo ma tornerà in grande stile nel ruolo di direttore sportivo. Un nuovo capitolo di una storia già scritta: la sua maglia numero 31 sarà ritirata. Inizio in tranquillità: buon ritmo e qualche occasione pericolosa nonostante la nulla posta in gioco. La prima emozione la regala Pellissier all'11, il tap-in decisivo da posizione ravvicinata fa sognare ma il Var annulla il gol per posizione di fuorigioco. E' l'unico episodio degno di nota di un primo tempo che si trascina senza trovare alcuno sbocco. Il Frosinone riparte più carico con il solito Ciano (migliore tra i suoi) prima,  e con il cross pericoloso di Beghetto dopo. Il Chievo guarda e difende, non arriva neppure nella metà campo avversaria. Il controllo del match resta nelle mani dei ragazzi di Baroni ma si fa fatica a trovare il guizzo dalle parti di Semper. Ancora qualche occasione ma la partita non ha più nulla da dire e finisce a reti inviolate. Così le squadre si salutano dandosi appuntamento nella serie cadetta.
Paola Chiara Tolomeo
CDS

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