1^ GIORNATA
Mondiali 2014, Peralta piega il Camerun. Il Messico vince 1-0
La selezione di Herrera batte la Nazionale africana e aggancia il Brasile a 3 punti nel Gruppo A
ROMA - Il Messico non sbaglia il debutto al Mondiale. Allo stadio 'das Dunas' di Natal la selezione di Herrera batte 1-0 il Camerun grazie ad un gol di Peralta al 61' in un match che completa la prima giornata del Gruppo A (dopo la vittoria del Brasile contro la Croazia). La Nazionale messicana affianca così a 3 punti la Selecao e si giocherà con tutta probabilità il secondo posto nell'ultimo match contro la Croazia.
LEONI KO - Sconfitta meritata per un Camerun che non ha saputo rifornire nel migliore dei modi il suo giocatore più forte, Samuel Eto'o che si è spesso scontrato contro il suo ex compagno di squadra nel Barcellona, Rafael Márquez, autore di una prova convincente. Nel Messico grande protagonista anche Giovani dos Santos. L'ex 'enfant prodige' messicano (anche lui con un passato nel club catalano!) bravo ma sfortunato nel corso del primo tempo con due gol, entrambi ingiustamente annullati per fuorigioco. Nella ripresa il Messico conferma la vivacità espressa nella prima frazione di gioco e dopo un quarto d'ora passa in vantaggio con un tap-in vincente di Peralta su una difettosa respinta di Itandje sul tiro di Dos Santos. Incassato il gol, il Camerun prova a reagire, anche con l'ingresso di Webo al posto di un deludente Song, ma la difesa del Messico non lascia varchi e si chiude in modo ordinato. Da segnalare, allo scadere, la splendida parata di Ochoa sull'insidioso colpo di testa del neo-entrato Nounkeu. E' il punto finale del match. Il Messico vince 1-0.
CDS
Mondiali 2014, Brasile-Croazia 3-1
Una doppietta di Neymar e un gol di Oscar ribaltano l'iniziale autogol di Marcelo fissando la sfida inaugurale del Mondiale sul 3-1. Sull'1-1 generoso rigore concesso ai padroni di casa dal giapponese Nishimura
SAN PAOLO (BRASILE) - Il Brasile vince 3-1 l'esordio Mondiale contro la Croazia. Decidono la sfida dell'Itaquerao la doppietta di Neymar (29' e 71' su rigore) e il gol di Oscar (91') che ribaltano l'iniziale autogol di Marcelo (11'). Un'autorete che aveva fatto scorrere un brivido collettivo ad un'intera nazione, ma che alla fine è stata più utile che dannosa per gli uomini di Scolari, abili a scuotersi e a rimettere in piedi la partita. Ci ha pensato poi il talentuoso giocatore del Barcellona a rimettere le cose a posto, coadiuvato anche dall'arbitro giapponese Nishimura molto generoso nel concedere il rigore del 2-1. Poi nel finale il gol di punta di Oscar che fissa il punteggio sul 3-1 finale. Brasile da rivedere certo, ma tre punti fondamentali nella corsa agli ottavi di finale.
SORPRESA CROAZIA - Scolari per l'esordio sceglie il 4 -2-3-1 con Fred unica punta supportato da Hulk-Neymar-Oscar. Dall'altra parte il tecnico Kovac opta per il tridente Perisic-Kovacic-Olic dietro Jelavic unico riferimento offensivo. Nei primi minuti la Croazia appare subito messa benissimo in campo con Modric e Rakitic metronomi abili e precisi a centrocampo, in grado di dettare tempi e ritmi del gioco. Il Brasile sembra sorpreso di questa fluidità operativa dei biancorossi che al 6' vanno vicini al vantaggio: il centrocampista del Real allarga per Perisic, cross al centro per Olic che anticipa tutti di testa, ma la sfera finisce di poco sul fondo. È il segnale che la Croazia ha approcciato meglio la partita e all'11' c'è il vantaggio degli slavi: Olic si invola sulla sinistra, cross basso per Jelavic che cicca il pallone, ma allo stesso tempo disorienta Marcelo che butta nella propria porta il clamoroso autogol. È una doccia gelata per un intero paese e soprattutto per una Nazionale che non si aspettava di andare subito sotto. Il Brasile, dopo il gol subito, fatica a reagire e appare incapace di giostrare con fluidità il pallone. Devono passare 10' minuti per vedere la prima vera risposta dei verdeoro: Paulinho, dopo una grande iniziativa personale, si libera bene in area di rigore e libera un potente destro che però Pletikosa respinge con i pugni liberando l'area. È l'azione che scuote il Brasile. Un minuto dopo si scatena la squadra di Scolari pericolosissimo con una doppia occasione: prima Neymar arriva sul fondo mettendo all'interno dell'area di rigore un pallone d'oro che la difesa croata respinge, poi dai 16 metri ci prova Oscar con un velenoso sinistro a giro, ma ancora una volta Pletikosa si supera e respinge a lato. Incredibile come in pochi secondi sia completamente cambiato lo scenario: Croazia alle corde e Brasile alla disperata ricerca del pareggio. E infatti al 29' arriva puntuale l'1-1. Oscar recupera un pallone d'oro a centrocampo, servizio perfetto per Neymar che, arrivato al limite dell'area, incrocia di sinistro sul secondo palo beffando Pletikosa. La conclusione è lenta ma angolata e l'estremo difensore croato è troppo pesante nello spostamento laterale: palla sul palo, poi in rete. Per Neymar è il 32° gol in 50 presenze con la maglia del Brasile e la festa nello stadio Itaquerao e nelle piazze è già grande. Nei restanti 18' di gioco, recupero compreso, il Brasile non crea più occasioni da gol. Sì perché la Croazia, dopo la rete del pareggio, è brava a ricompattarsi, non permettendo più ai sudamericani di liberarsi in zona offensiva. Il possesso palla è nettamente in favore dei verdeoro (64% a 36% alla fine del primo tempo) ma gli spazi sono strettissimi e i primi 45' si chiudono sull'1-1.
NEYMAR E OSCAR SHOW - Nella ripresa nessun cambio per i due allenatori che si affidano ai 22 schierati nella prima frazione. Anche il leitmotiv della gara non cambia: Brasile ultraoffensivo e Croazia più dedita alla fase difensiva che a quella offensiva. In realtà la squadra di Scolari appare un po' in affanno soprattutto sotto l'aspetto fisico, ma c'è anche da dire che la Croazia mostra un acume tattico sopra la media in grado di imbrigliare i meccanismi offensivi dei padroni di casa. Scolari si sbraccia dalla panchina per invitare i suoi ad un maggiore pressing nella metà campo croata, ma è proprio in queste situazioni che i brasiliani appaiono in affanno. Al 63' Felipao getta nella mischia Hernanes al posto di Paulinho per cercare di dare maggiore brillantezza al centrocampo, dall'altra parte Kovac risponde inserendo Brozovic per uno spento Kovacic. Cinque minuti dopo seconda mossa per il ct del Brasile che esclude Hulk per inserire Bernard. Passano solo 3' ed la Seleçao passa in vantaggio. Fred viene atterrato in area di rigore e l'arbitro giapponese Nishimura dà il penalty. In realtà la trattenuta di Lovren non esiste, ma ormai la frittata è fatta. Dal dischetto, al 71' si presenta Neymar che non sbaglia e sigla il 2-1. La Croazia accusa il colpo e al 76' va vicina a subire il terzo gol con David Luiz: la proiezione offensiva del centrale del Psg è perfetta, il cross di Oscar altrettanto, meno il colpo di testa del difensore che finisce alto sopra la traversa. Un minuto dopo Kovac si gioca il tutto per tutto buttando nella mischia Rebic al posto di Jelavic ma l'attaccante della Fiorentina non riesce ad incidere. Al 91' poi è Oscar a fissare il 3-1 finale chiudendo con un bel tiro di punta la sfida inaugurale del Mondiale. Vince faticando tantissimo il Brasile che non convince pienamente nonostante il risultato rotondo: pregevoli le prestazioni di Neymar (doppietta e standing ovation all'87' al momento della sostituzione per Ramires) e Oscar (molto bello il gol finale), da rivedere la qualità della manovra, spesso lenta e prevedibile. Intanto tre punti in cascina che danno morale e tranquillità. Il Mondiale è appena cominciato. Anche per gli arbitri.
Francesco Tanilli
CDS