BRASILE 2014 - TABELLINI GRUPPO A - SOLO LA SERIE A

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BRASILE 2014 - TABELLINI GRUPPO A

BRASILE 2014

BRASILE 2014
TABELLINI GRUPPO A

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BRASILE 2014
CALENDARIO ED ORARI GRUPPO A




Le partite della RAI sono contrassegnate con (*)

•GRUPPO A
•12/06 ore 22.00 a San Paolo: Brasile - Croazia (*) 3-1
•13/06 ore 18.00 a Natal: Messico - Camerun 1-0
•17/06 ore 21.00 a Fortaleza: Brasile - Messico (*) 0-0
•18/06 ore 24.00 a Manaus: Camerun - Croazia 4-0
•23/06 ore 22.00 a Brasilia: Camerun - Brasile (*) 1-4
•23/06 ore 22.00 a Recife: Croazia - Messico 1-3

LA CLASSIFICA DEL GRUPPO A

SQUADRA

PUNTI

GOL FATTI

GOL SUBITI

1 BRASILE *

7

7

1

2 MESSICO *

7

4

1

3 CROAZIA

3

5

6

4 CAMERUN

0

1

5

* Brasile e Messico qualificate agli ottavi


3^ GIORNATA


Brasile, Neymar show. Il Messico agli ottavi
Per i verdeoro doppietta del numero dieci e 4-1 al Camerun: agli ottavi se la vedranno
contro il Cile. Il Messico travolge 3-1 la Croazia e adesso sfiderà l'Olanda di Van Gaal




ROMA - Il Brasile di Neymar e il Messico volano agli ottavi di finale. I verdeoro battono 4-1 a Brasilia il Camerun grazie ad una doppietta del loro numero dieci e affronteranno il Cile, i messicani travolgono 3-1 la Croazia e passano da secondi. Per loro ora ci sarà la difficile sfida contro l'Olanda di Van Gaal.

BRASILE, NEYMAR SHOW - Il primo tempo del Brasile è spettacolo allo stato puro. Finalmente i verdeoro si scollano di dosso le tensioni accumulate nelle prime due gare e cominciano a sciorinare calcio seguendo il proprio dna. A prendere le redini della squadra è Neymar, a tratti imprendibile per la difesa africana. Dopo due minuti è Luiz Gustavo a fallire il gol del vantaggio non finalizzando a pochi passi da Itandje a terra. Il Brasile è una furia, spinto dai 70mila dell'Estadio Nacional, il Camerun è alle corde, incapace di rispondere alla furia avversara. Neymar prende letteralmente per mano la squadra, dimostrando al mondo il suo valore. Il dieci della Selecao prima sfiora il vantaggio con un sinistro al volo potentissimo, poi insacca l'1-0 sfruttando al meglio un assist dalla sinistra di Luiz Gustavo. Il Camerun alza improvvisamente la testa al 25' con Matip che colpisce in pieno la traversa a seguito di un calcio d'angolo. Il Brasile si spaventa e subisce il pari due minuti dopo ancora per mano di Matip, al suo primo sigillo con la sua Nazionale. Il gol africano è tutto merito di Nyo, che sulla fascia irride Dani Alves crossando un pallone al miele per il centrale del Camerun. L'1-1 non cambia il copione della partita. Il Brasile ricomincia a macinare gioco e al 35' torna meritatamente avanti ancora con Neymar, al quarto gol in questa competizione. Il fuoriclasse del Barça entra in area avversaria e fa secco il portiere con una percussione da fenomeno. Avanti di un gol, i padroni di casa dilagano e nel finale di tempo danno vita ad un'azione da playstation con Neymar a dare spettacolo e Hulk a calciare verso la porta un pallone deviato da N'Koulou. Nella ripresa nulla cambia. Gli uomini di Scolari sono intenzionati a mettere i titoli di coda alla partita e ci riescono con Fred che, dopo tante polemiche, finalmente riesce a sbloccarsi grazie ad un colpo di testa (in fuorigioco) su assist di David Luiz. E' il 3-1 che, di fatto, chiude il discorso. Il timido Camerun di Brasilia non riesce più a reagire, la Selecao rallenta i ritmi e gestisce senza paura. All'84' c'è ancora il tempo per Fernandinho di siglare il 4-1 con una 'puntata' in diagonale. Il largo successo contro il Camerun permette a Neymar e compagni di qualificarsi come primi nel girone. Per loro agli ottavi ci sarà la sfida contro il Cile sabato 28 giugno alle 18.



MESSICO DA APPLAUSI - Insieme al Brasile vola agli ottavi anche il Messico che batte 3-1 la Croazia al termine di una partita gradevole e molto tesa. Nel primo tempo le due squadre hanno una chance per tempo. I messicani sfiorano il vantaggio con un tiro di Herrera che colpisce in pieno la traversa, poi alla mezz'ora è un esterno sinistro dal limite di Perisic a spaventare Ochoa. Nella ripresa è il Tricolor a prendere in mano il match. La Croazia abbassa troppo il proprio baricentro ed Hernandez-Peralta trovano maggiori spazi per sfruttare la loro velocità. Soprattutto il Chicharito, entrato al 62' al posto di uno spento Dos Santos, si fa apprezzare per folate offensive di grande pericolosità. Al 64' i messicani protestano per un evidente fallo di mano di Srna su tiro a botta sicura di Guardado. L'arbitro Irmatov incredibilmente lascia proseguire. Poco male. Al 71' arriva il gol del sempreverde Marquez che da un calcio d'angolo prende il tempo a Corluka e batte Pletikosa, ben poco reattivo nella circostanza. Passano quattro minuti e arriva il game over per la Croazia. A lanciare il Messico agli ottavi è Guardado che finalizza al meglio una perfetta azione di contropiede. La ciliegina sulla torta la mette Hernandez all'82'. Alla Croazia resta solo la gioia di infilare per la prima volta in questo Mondiale la porta di Ochoa. A riuscirci è nel finale Perisic (obiettivo di mercato di Juve e Napoli), splendidamente servito in profondità da Rakitic. I croati finiscono in 10 per l'espulsione di Rebic appena entrato in campo. A Recife il risultato finale è 3-1 per il Messico che adesso agli ottavi se la vedrà contro l'Olanda domenica prossima al Castelao.
CDS


2^ GIORNATA


Croazia show: 4-0. Il Camerun è fuori
Mandzukic debutta al Mondiale con una doppietta. Olic e Perisic segnano gli altri gol. Eto'o fuori per infortunio, già saluta il Brasile



MANAUS - LA Croazia esorcizza l'incubo Nishimura eliminando il Camerun dai Mondiali: finisce 4-0 nell'inferno di Manaus, teatro della prima dell'Italia. La squadra di Niko Kovac ritrova il suo bomber Mandzukic, assente per squalifica contro il Brasile, e autore di una doppietta. Il Camerun invece perde Eto'o, costretto a guardare il match dalla panchina per un problema al ginocchio. Il suo mondiale è già finito e senza la sua stella i leoni sono sembrati tutt'altro che indomabili. La seconda sfida del girone A era già uno spareggio. Un pari non sarebbe servito a nessuno. Chi vinceva poteva continuare a sognare, chi perdeva era fuori.

DOPPIETTA MANDZUKIC - L'equilibrio dura solo dieci minuti. All'11' Olic sblocca il risultato su assist di Perisic. Il Camerun prova a reagire, ma al 40' Song lascia la squadra in dieci per un pugno inutile sulla schiena di Mandzukic. Un folle fallo di reazione che gli costa il rosso. All'inizio del secondo tempo la Croazia trova il raddoppio con Perisic. Con due gol di vantaggio e un uomo in più diventa tutto più facile per la squadra di Kovac che ha sui piedi di Mandzukic l'occasione per chiudere il match, ma l'attaccante spara al lato. L'appuntamento con il gol è solo rimandato per il bomber del Bayern, che poi realizza una doppietta in dodici minuti. La partita è chiusa e la Croazia si permette di sbagliare anche un po' troppo sottoporta. Il Camerun cerca almeno il gol della bandiera, ma è troppo nervoso. Nel finale c'è anche un acceso diverbio in campo tra Moukandjo
e Assou-Ekotto. Deve andare a dividerli Webo. Il Camerun aveva anche minacciato di non partire per il Brasile per un mancato accordo sui premi. Di certo non ha fatto una bella figura.

CROAZIA SHOW - Il Camerun saluta il Brasile senza avere lasciato il segno. Zero gol segnati in due partite, ha deluso sia il veterano Eto'o sia la giovane promessa Choupo-Moting, su cui ha messo gli occhi anche il ds della Roma Sabatini. La Croazia invece dimostra ancora una volta di essere una squadra forte e quadrata. La sconfitta per 3-1 al debutto con il Brasile, con tutta la scia di polemiche per le decisioni dell'arbitro Nishimura, non le rendeva il giusto merito. Con questa vittoria si è presa una bella rivincita e ora ha ancora l'occasione di passare agli ottavi, ma deve vincere con il Messico nell'ultima sfida del girone. Sarà una bella sfida. Il risultato favorisce anche il Brasile, cui ora basterà battere un Camerun senza pretese per conservare il primo posto nel girone A.
CDS

Mondiali 2014 Brasile, solo 0-0 contro il Messico
La squadra di Neymar non va oltre il pari a reti inviolate contro un avversario pericoloso e per nulla intimorito. I grandi interventi del portiere messicano impediscono ai verdeoro di vendicare il ko in finale dei Giochi di Londra del 2012



FORTALEZA - Finisce 0-0 la sfida fra Brasile e Messico al Castelao, remake della partita disputata lo scorso 19 giugno in Confederations Cup. Allora gli uomini di Scolari si imposero 2-0. Stavolta è andata in un modo diverso. La vendetta carioca per il ko nella finale dei Giochi di Londra del 2012 di ventidue mesi fa dovrà attendere ancora. A Fortaleza la partita è gradevole ed equilibrata con i padroni di casa, sempre obbligati a vincere, troppo timidi e remissivi, soprattutto nella seconda frazione. Meglio il Messico che si è difeso con ordine e personalità non disdegnando sortite offensive che hanno messo in grossa difficoltà la retroguardia verdeoro. Non è bastato ai padroni di casa Neymar (visibilmente emozionato durante l'esecuzione dell'inno nazionale prima del via), di gran lunga il migliore dei suoi. Il numero dieci ci ha provato in tutti i modi a sfondare con la sua tecnica sopraffina la diga messicana ma i suoi sforzi si sono rivelati vani anche per colpa del portiere messicano Ochoa, assoluto protagonista della serata con interventi prodigiosi. Alla fine è uno 0-0 che vale oro per Peralta e soci. Il Brasile ripete l'opaca prestazione del debutto contro la Croazia e frena la sua corsa pur non pregiudicando assolutamente nulla. Ora servirà vincere l'ultima partita del girone contro il Camerun il prossimo 23 giugno. Per alzare al cielo la coppa del mondo, invece, serviranno ben altre prestazioni.

BRASILE TROPPO TIMIDO - Scolari sceglie la stessa formazione che ha vinto all'esordio contro la Croazia. Unico cambio Ramires per Hulk, in panchina per un problema fisico. Il Messico risponde con l'undici che ha superato il Camerun. La partita nel primo tempo è gradevole anche se di occasioni da gol se ne vedono ben poche. I padroni di casa mettono in mostra gli stessi difetti evidenziati durante il match contro i croati. Neymar e compagni giocano con il freno tirato per colpa della tensione. Manca la manovra avvolgente dei giorni migliori. Il Messico si difende con ordine e chiude tutti gli spazi con la giusta dose di aggressività. Ne esce una gara giocata soprattutto a centrocampo con l'unica eccezione Dani Alves, spesso cercato dai compagni sulla corsia di destra. Per vedere la prima palla gol si deve aspettare dieci minuti. Fred - in fuorigioco segnalato dal guardalinee - da due passi calcia a lato. Il Messico non sta a guardare e quando può riparte veloce con Herrera che dalla distanza cerca il gran gol: Julio Cesar vola e alza il pallone oltre la traversa. La stella di Neymar si accende al 25' con un colpo di testa velenosissimo che non si tramuta in gol solo per la grande parata (la prima di una lunga serie) di Ochoa. E' questa l'azione più pericolosa del Brasile nella prima frazione. Troppo poco per l'esigente pubblico di Fortaleza. Il Messico insiste e comincia a credere al miracolo quando al 41' Vazquez con un destro a giro spaventa Julio Cesar: palla fuori di un niente. L'ultima chance della prima frazione capita però sul piede di Paulinho che non approfitta di una svista (l'unica) della difesa avversaria e davanti al portiere gli calcia il pallone addosso da pochi passi.

CHE MESSICO! - Nella ripresa la musica cambia completamente e il Messico si prende prepotentemente la scena. Il Brasile, di fatto, scompare dal campo, annichilito dalla personalità degli avversari. Il primo quarto d'ora è un incubo per la Seleçao, fatta eccezione per una incursione sulla destra di Bernard - entrato al posto dell'ammonito Ramires - che mette in area un pallone al miele per Neymar anticipato sul più bello dalla testa provvidenziale di Rodriguez. Dos Santos, Vazquez e uno scatenato Herrera sfiorano a ripetizione il vantaggio ospite. In tre occasioni è Julio Cesar ad ergere un muro invalicabile con parate da copertina. Peralta in attacco non brilla come ci si aspettava alla vigilia. Peggio fa dall'altra parte Fred, un fantasma che Scolari giustamente toglie dal campo sotto i fischi del pubblico al 70'. Dentro Jo. Neymar si conferma il giocatore più pericoloso del Brasile e due sue magie per poco non si tramutano in gol. Prima su punizione sfiora il palo, poi è Ochoa a ricacciargli nuovamente in gola l'urlo di gioia. La partita cambia improvvisamente a metà ripresa. Il Messico sembra rallentare la sua pressione, il Brasile comincia a farsi minaccioso, spinto dall'urlo dei sessantamila del Castelao. Ad un quarto d'ora dal termine entra il 'chicharito' Hernandez per i messicani al posto dello spento Peralta. Jo sfiora il gol con un diagonale di poco fuori su assist del solito Neymar. I verdeoro tengono in mano il pallino del gioco alla ricerca della rete della vittoria. Gli avversari, al contrario, sembrano accontentarsi del pareggio. Thiago Silva a cinque minuti dal termine ha sulla testa la chance per i tre punti ma non riesce ad angolare la conclusione e Ochoa si ritrova la palla addosso salvando la baracca. Al triplice fischio è festa grande per i messicani che scoprono il loro nuovo fenomeno, il 'paratutto' Ochoa.
Simone Zizzari
CDS


1^ GIORNATA


Mondiali 2014, Peralta piega il Camerun. Il Messico vince 1-0
La selezione di Herrera batte la Nazionale africana e aggancia il Brasile a 3 punti nel Gruppo A



ROMA - Il Messico non sbaglia il debutto al Mondiale. Allo stadio 'das Dunas' di Natal la selezione di Herrera batte 1-0 il Camerun grazie ad un gol di Peralta al 61' in un match che completa la prima giornata del Gruppo A (dopo la vittoria del Brasile contro la Croazia). La Nazionale messicana affianca così a 3 punti la Selecao e si giocherà con tutta probabilità il secondo posto nell'ultimo match contro la Croazia.

LEONI KO - Sconfitta meritata per un Camerun che non ha saputo rifornire nel migliore dei modi il suo giocatore più forte, Samuel Eto'o che si è spesso scontrato contro il suo ex compagno di squadra nel Barcellona, Rafael Márquez, autore di una prova convincente. Nel Messico grande protagonista anche Giovani dos Santos. L'ex 'enfant prodige' messicano (anche lui con un passato nel club catalano!) bravo ma sfortunato nel corso del primo tempo con due gol, entrambi ingiustamente annullati per fuorigioco. Nella ripresa il Messico conferma la vivacità espressa nella prima frazione di gioco e dopo un quarto d'ora passa in vantaggio con un tap-in vincente di Peralta su una difettosa respinta di Itandje sul tiro di Dos Santos. Incassato il gol, il Camerun prova a reagire, anche con l'ingresso di Webo al posto di un deludente Song, ma la difesa del Messico non lascia varchi e si chiude in modo ordinato. Da segnalare, allo scadere, la splendida parata di Ochoa sull'insidioso colpo di testa del neo-entrato Nounkeu. E' il punto finale del match. Il Messico vince 1-0.
CDS

Mondiali 2014, Brasile-Croazia 3-1
Una doppietta di Neymar e un gol di Oscar ribaltano l'iniziale autogol di Marcelo fissando la sfida inaugurale del Mondiale sul 3-1. Sull'1-1 generoso rigore concesso ai padroni di casa dal giapponese Nishimura



SAN PAOLO (BRASILE) - Il Brasile vince 3-1 l'esordio Mondiale contro la Croazia. Decidono la sfida dell'Itaquerao la doppietta di Neymar (29' e 71' su rigore) e il gol di Oscar (91') che ribaltano l'iniziale autogol di Marcelo (11'). Un'autorete che aveva fatto scorrere un brivido collettivo ad un'intera nazione, ma che alla fine è stata più utile che dannosa per gli uomini di Scolari, abili a scuotersi e a rimettere in piedi la partita. Ci ha pensato poi il talentuoso giocatore del Barcellona a rimettere le cose a posto, coadiuvato anche dall'arbitro giapponese Nishimura molto generoso nel concedere il rigore del 2-1. Poi nel finale il gol di punta di Oscar che fissa il punteggio sul 3-1 finale. Brasile da rivedere certo, ma tre punti fondamentali nella corsa agli ottavi di finale.

SORPRESA CROAZIA - Scolari per l'esordio sceglie il 4 -2-3-1 con Fred unica punta supportato da Hulk-Neymar-Oscar. Dall'altra parte il tecnico Kovac opta per il tridente Perisic-Kovacic-Olic dietro Jelavic unico riferimento offensivo. Nei primi minuti la Croazia appare subito messa benissimo in campo con Modric e Rakitic metronomi abili e precisi a centrocampo, in grado di dettare tempi e ritmi del gioco. Il Brasile sembra sorpreso di questa fluidità operativa dei biancorossi che al 6' vanno vicini al vantaggio: il centrocampista del Real allarga per Perisic, cross al centro per Olic che anticipa tutti di testa, ma la sfera finisce di poco sul fondo. È il segnale che la Croazia ha approcciato meglio la partita e all'11' c'è il vantaggio degli slavi: Olic si invola sulla sinistra, cross basso per Jelavic che cicca il pallone, ma allo stesso tempo disorienta Marcelo che butta nella propria porta il clamoroso autogol. È una doccia gelata per un intero paese e soprattutto per una Nazionale che non si aspettava di andare subito sotto. Il Brasile, dopo il gol subito, fatica a reagire e appare incapace di giostrare con fluidità il pallone. Devono passare 10' minuti per vedere la prima vera risposta dei verdeoro: Paulinho, dopo una grande iniziativa personale, si libera bene in area di rigore e libera un potente destro che però Pletikosa respinge con i pugni liberando l'area. È l'azione che scuote il Brasile. Un minuto dopo si scatena la squadra di Scolari pericolosissimo con una doppia occasione: prima Neymar arriva sul fondo mettendo all'interno dell'area di rigore un pallone d'oro che la difesa croata respinge, poi dai 16 metri ci prova Oscar con un velenoso sinistro a giro, ma ancora una volta Pletikosa si supera e respinge a lato. Incredibile come in pochi secondi sia completamente cambiato lo scenario: Croazia alle corde e Brasile alla disperata ricerca del pareggio. E infatti al 29' arriva puntuale l'1-1. Oscar recupera un pallone d'oro a centrocampo, servizio perfetto per Neymar che, arrivato al limite dell'area, incrocia di sinistro sul secondo palo beffando Pletikosa. La conclusione è lenta ma angolata e l'estremo difensore croato è troppo pesante nello spostamento laterale: palla sul palo, poi in rete. Per Neymar è il 32° gol in 50 presenze con la maglia del Brasile e la festa nello stadio Itaquerao e nelle piazze è già grande. Nei restanti 18' di gioco, recupero compreso, il Brasile non crea più occasioni da gol. Sì perché la Croazia, dopo la rete del pareggio, è brava a ricompattarsi, non permettendo più ai sudamericani di liberarsi in zona offensiva. Il possesso palla è nettamente in favore dei verdeoro (64% a 36% alla fine del primo tempo) ma gli spazi sono strettissimi e i primi 45' si chiudono sull'1-1.

NEYMAR E OSCAR SHOW - Nella ripresa nessun cambio per i due allenatori che si affidano ai 22 schierati nella prima frazione. Anche il leitmotiv della gara non cambia: Brasile ultraoffensivo e Croazia più dedita alla fase difensiva che a quella offensiva. In realtà la squadra di Scolari appare un po' in affanno soprattutto sotto l'aspetto fisico,   ma c'è anche da dire che la Croazia mostra un acume tattico sopra la media in grado di imbrigliare i meccanismi offensivi dei padroni di casa. Scolari si sbraccia dalla panchina per invitare i suoi ad un maggiore pressing nella metà campo croata, ma è proprio in queste situazioni che i brasiliani appaiono in affanno. Al 63' Felipao getta nella mischia Hernanes al posto di Paulinho per cercare di dare maggiore brillantezza al centrocampo, dall'altra parte Kovac risponde inserendo Brozovic per uno spento Kovacic. Cinque minuti dopo seconda mossa per il ct del Brasile che esclude Hulk per inserire Bernard. Passano solo 3' ed la Seleçao passa in vantaggio. Fred viene atterrato in area di rigore e l'arbitro giapponese Nishimura dà il penalty. In realtà la trattenuta di Lovren non esiste, ma ormai la frittata è fatta. Dal dischetto, al 71' si presenta Neymar che non sbaglia e sigla il 2-1. La Croazia accusa il colpo e al 76' va vicina a subire il terzo gol con David Luiz: la proiezione offensiva del centrale del Psg è perfetta, il cross di Oscar altrettanto, meno il colpo di testa del difensore che finisce alto sopra la traversa. Un minuto dopo Kovac si gioca il tutto per tutto buttando nella mischia Rebic al posto di Jelavic ma l'attaccante della Fiorentina non riesce ad incidere. Al 91' poi è Oscar a fissare il 3-1 finale chiudendo con un bel tiro di punta la sfida inaugurale del Mondiale. Vince faticando tantissimo il Brasile che non convince pienamente nonostante il risultato rotondo: pregevoli le prestazioni di Neymar (doppietta e standing ovation all'87' al momento della sostituzione per Ramires) e Oscar (molto bello il gol finale), da rivedere la qualità della manovra, spesso lenta e prevedibile. Intanto tre punti in cascina che danno morale e tranquillità. Il Mondiale è appena cominciato. Anche per gli arbitri.
Francesco Tanilli
CDS

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