Maradona: «L'Argentina può battere la Germania». «Contro l'Olanda non ha giocato bene, ma non ha neppure lasciato giocare gli avversari»
ROMA - "Battere la Germania non è impossibile". Parola di Diego Armando Maradona, che segue i Mondiali come opinionista della tv venezuelana e che ieri notte non ha nascosto di essere felice per la qualificazione dell'Argentina alla finale di domenica. "Contro l'Olanda l'Argentina non ha giocato bene - ha commentato l'ex fuoriclasse del Napoli -, ma non ha neppure lasciato giocare gli avversari e questo è stato importantissimo".
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Neymar in lacrime: «Ho rischiato la sedia a rotelle». Il fuoriclasse della Seleçao ha fatto visita ai compagni nel ritiro di Teresopolis: «Non provo odio verso Zuniga, ma il suo fallo non è stato normale. Farò di tutto per riportare il sorriso ai brasiliani»
ROMA - Dopo una batosta del genere ha provato a portare un sorriso alla Seleçao, che non ha potuto contare su di lui per la semifinale con la Germania e dovrà farne a meno anche nella finale per il 3° posto con l’Olanda. Neymar ci ha poi messo la faccia, nonostante proprio lui non c’entri niente nella disfatta di Belo Horizonte. “Abbiamo cominciato insieme e finiremo insieme – dice l’attaccante del Barcellona -, indipendentemente da quello che è successo. Sono triste, lo siamo tutti, ma spero di riportare al più presto il sorriso a tutto il Brasile”. Il 7-1, Neymar non sa spiegarselo. “Un black out. Non so cosa sia successo. E’ inspiegabile. Non abbiamo giocato al meglio durante tutto il Mondiale, lo sappiamo, siamo sotto gli standard della nazionale brasiliana, ma non siamo così scarsi come ci hanno descritto. Siamo comunque arrivati in semifinale. E anche sul 7-0 hanno continuato a correre come uomini. Fino alla fine. Sono orgoglioso di ognuno dei miei compagni”. Per la prima volta, poi, Neymar parla del fallo di Zuniga. “Un fallo che non accetto. Non voglio dire che fosse ingiusto, che volesse farmi male, non sono nella sua testa per saperlo. Ma chi conosce il calcio sa che non è stato un fallo normale. Non provo rabbia e nemmeno odio. Anche lui mi ha chiamato, ha detto che non voleva farmi del male. Gli auguro di avere successo nella sua carriera”. Infine le parole che i brasiliani non avrebbero mai voluto ascoltare: “Chi preferisco vinca il Mondiale? Auguro a entrambe buona fortuna, ma spero che vincano i miei compagni nel Barcellona, Messi e Mascherano. Per la storia che ha Messi, dopo aver vinto quasi tutto nella sua carriera, merita di vincere il Mondiale”. Poi le lacrime: “Se quel fallo fosse stato due centimetri più in basso oggi sarei qui su una sedia a rotelle. E’ stata la settimana più brutta della mia vita, ma la vita va avanti”.
Davide Palliggiano
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Loew: Germania, attenta Messi e Higuain super. Il ct: «Sono anche forti in difesa: dobbiamo prepararci bene»
RIO DE JANEIRO - "L'Argentina è difensivamente forte, compatta e ben organizzata. Nel reparto offensivo hanno gente di spicco come Messi e Higuain. Ci prepareremo bene, e intanto guardiamo avanti". È la riflessione del ct della Germania Joachim Loew, affidata al sito della federcalcio tedesca, sulla squadra che sarà l'avversaria del 'Mannschaft' nella finale di domenica al Maracanà. Loew ieri ha seguito in televisione la semifinale tra gli argentini e l'Olanda. Intanto Hummels, dal ritiro di Santa Cruz Cabralia, è stato trasportato in elicottero a Eunapolis per essere sottoposto in una clinica a esami al ginocchio destro, dove ha avuto problemi nel corso del match contro il Brasile tanto da essere sostituito da Mertesacker al termine del primo tempo. La presenza di Hummels per domenica è in dubbio.
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Klose: «Se vinco scateno l'animale che è in me». L'attaccante della Germania e della Lazio: «Non bevo e non fumo, ma se vinciamo la Coppa del Mondo...»
RIO DE JANEIRO - "Dobbiamo compiere l'ultimo passo, e se non vinceremo domenica l'euforia per questo 7-1 al Brasile sarà stata inutile". Dal ritiro della Germania a Santa Cruz Cabralia, nello stato di Bahia, Miro Klose carica i suoi in vista della sfida al Maracanà contro l'Argentina. Klose ha già vissuto l'esperienza della finale del 2002 persa contro il Brasile: quali sono le differenze? "Dodici anni fa ero molto più giovane - risponde - e ora assorbisco le cose in un modo diverso ma paragoni non se ne possono fare. Devo solo pensare a come posso prepararmi al meglio". Promette un gol anche al Maracanà? "Non posso vincere le partite da solo - risponde - e so che l'elemento chiave è lo spirito di gruppo. Ma noto anche che questa è una cosa che di sicuro non manca alla Germania. Siamo tutti uniti, da noi non ci si sente titolari o riserve e si lotta per un unico obiettivo. Thomas Muller? Sarebbe bello se vincesse anche la classifica dei cannonieri, o magari la scarpa d'argento, perchè quella d'oro la prendo io". Poi quasi una promessa: "sono arrivato fin qui (36 anni e quattro Mondiali ndr) anche perchè non bevo e non fumo, ma se domenica vinceremo - dice Klose - forse verrà fuori l'animale che sta dentro di me".
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Hummels rivela: Patto per non umiliare Brasile. Il difensore alla stampa inglese: «Bisogna rispettare gli avversari»
LONDRA - Al termine del primo tempo, conclusosi clamorosamente in vantaggio 5-0, i tedeschi si sono accordati per non "umiliare" il Brasile nella semifinale mondiale di martedì sera. Almeno secondo il tabloid inglese Mirror, è quanto ha rivelato il difensore della Germania Mats Hummels raccontando cosa è successo nello spogliatoi tedesco durante l'intervallo della partita di Belo Horizonte. "Ci siamo raccomandati di restare concentrati e di non cercare di umiliarli - le parole del difensore del Borussia Dortmund, riportate dal tabloid britannico -. Ci siamo anche ricordati di restare seri e concentrati perché bisogna mostrare sempre rispetto per gli avversari. Era importante che ci comportassimo così e che non facessimo i fenomeni. Abbiamo giocato la nostra partita seriamente per 90'".
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In finale ci va l'Argentina di Romero, ma la Germania è favorita. Se contano le due semifinali, i tedeschi hanno i favori del pronostico. Decisivi i due rigori parati dal doriano Romero
Non potevamo sperare in un’altra semifinale come quella di Belo Horizonte. Con gli occhi ancora pieni di Germania, abbiamo atteso invano che Argentina e Olanda ci mostrassero anche un solo motivo per immaginare una finale equilibrata a Rio de Janeiro. Se contano le ultime due partite, se l’Argentina giocherà con questa velocità e con questo livello tecnico, la Coppa del Mondo andrà a Berlino.
L’Argentina è partita meglio dell’Olanda, che ha giocato un primo tempo senza accelerazioni. Compatta, certo, ma soprattutto trattenuta. Ha colpito il vuoto di Robben, mai visto così lontano dal gioco. La Seleccion ha fatto qualcosa di più, ha usato il corridoio di destra per portare qualche attacco anche se non è mai stata davvero pericolosa. Tutt’e due pensavano alla finale, non a questa semifinale. Pensavano a risparmiare le energie: per recuperare la Germania ha avuto un giorno in più e due tempi supplementari in meno. Non solo, dopo 20 minuti contro il Brasile i tedeschi hanno cominciato ad allenarsi. Per questo il ritmo di Olanda-Argentina è stato pari a quello di Italia-Uruguay.
E’ stata una delle sfide più noiose di tutto il Mondiale, brutta in modo esagerato, di una povertà tecnica inconcepibile visto che in campo c’erano comunque giocatori della qualità più alta come Robben, Sneijder, Van Persie, Messi, Lavezzi e Higuain, poi anche Aguero: nessuno dei sette ha meritato la sufficienza. Si sono visti Messi e Sneijder sbagliare, e anche di tanto, perfino le punizioni. I dribbling più belli sono stati del portiere olandese Clissen, il primo su Higuain, il secondo su Aguero. E non è una battuta.
Per evitare che una partita così brutta non finisse ai rigori ci sarebbe voluto un guizzo o, come dicono gli allenatori, un episodio. Non c’è stato né l’uno, né l’altro. L’occasione ce l’aveva Palacio, ma ha pensato bene che solo i rigori potevano decretare la seconda finalista dopo 120 minuti così vuoti. Stavolta Van Gaal non ha ripetuto la magìa dei quarti, il terzo cambio è stato Huntelaar per Van Persie, non Krul per Clissen che, a differenza della sua riserva e del suo collega Romero, non ha parato nemmeno un rigore. Il portiere doriano è stato l’unico vero protagonista di questa partita. Così al Maracanà ci andrà l’Argentina. Pensate che altra beffa sarebbe per tutto il Brasile se la Seleccion alzasse la Coppa nello stadio della Seleçao.
Alberto Polverosi
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